venerdì 28 novembre 2014

Dedicato a tutti quelli che

Hai presente quando hai bisogno di raccontare storie,
 quando non ti occorre vedere il dolore degli altri, perchè già lo senti? 
Quando hai la pelle d'oca da svenire e cerchi di coinvolgere il mondo?
Hai presente quando vedi una donna col velo e le guardi gli occhi prima di ogni altra cosa?
 
Arriva il momento in cui tutto questo è vita.

martedì 25 novembre 2014

SOS EUROPE: Numeri e Leggi sul'immigrazione FORLì

Il gruppo 154 di Cesena di Amnesty International, in collaborazione con l'Università di Bologna - Sede di Forlì, organizza:
"SOS EUROPE: Numeri e Leggi sul'immigrazione".
L'evento è il 26 Novembre ore 17.00 presso Viale Filippo Corridoni 20 (AULA 3, Teaching HUB).

Interverranno:     

Anita Sajaani Stefanini (Responsabile del gruppo 154 e membro del Coordinamento Estremo Oriente di Amnesty International Sezione Italiana),
Riccardo Nanni (attivista gruppo 154 Amnesty International):
"Presentazione della campagna SOS EUROPE: Prima le persone, poi le frontiere"

Prof.ssa Francesca Rescigno (Università di Bologna):
"Legislazione italiana e comunitaria in materia di asilo e immigrazione"
Dott. Carlo Ugo De Girolamo (Università di Bologna):
"L'identità del rifugiato tra assistenza e protagonismo"

Testimonianza di due profughi ospitati temporaneamente dal Comune di Cesenatico





Due studenti di Scienze Internazionali e Diplomatiche, entrambi soci di Amnesty International Gruppo di Cesena, hanno organizzato un evento il cui tema è particolarmente sentito.
Del resto si è assai notato l'elevato incremento della Lega Nord in Emilia Romagna, regione storicamente "rossa".
In risposta a Matteo Salvini, oltre ai quattro relatori, ci sarà la particolare testimonianza di alcuni profughi ospitati dal Comune di Cesenatico.
"Abbiamo ritenuto nostro dovere discutere di immigrazione e far chiarezza su alcuni aspetti che molti non conoscono. Vogliamo combattere l'ignoranza e il risultato elettorale ci dà una spinta a crederci di più"

domenica 23 novembre 2014

Come dare un contribuito alla società.


Si pensa che le Organizzazioni siano lontane,
irraggiungibili,
perché lavorano dall'alto.
Beh non è cosi.
Una firma può dare un enorme contributo,
nel nostro piccolo possiamo
 fare la differenza.
Fino a due fa 
non conoscevo Amnesty International,
quando sono entrata come socia
ero titubante.
Poi ho preso confidenza 
grazie al confronto con 
i miei colleghi,
che sono diventati amici e compagni di questo
fantastico percorso.
Non basta leggere giornali o guardare la televisione
per sentirsi coinvolti.
E' necessario essere dentro 
per capire quanto un'organizzazione 
può cambiare
le vite altrui.
Sono orgogliosa di far parte di Amnesty Italia.

sabato 22 novembre 2014

Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

http://www.amnesty.it/Giornata-internazionale-eliminazione-violenza-contro-le-donne-passi-avanti-ma-non-bastano-per-fermarla

Martedì 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, Amnesty International Italia consegnerà alla presidente della Camera, on. Laura Boldrini, le prime 16.000 firme raccolte da marzo per chiedere un maggiore impegno all'Italia per contrastare la violenza sulle donne.

Come rilevato dal secondo Rapporto Eures sul femminicidio in Italia, nel 2013 la violenza contro le donne è aumentata del 14 per cento rispetto al 2012: lo scorso anno 179 donne sono morte uccise da uomini, nel 70 per cento dei casi tra le mura domestiche o in contesti familiari o affettivi.

Pur apprezzando i passi avanti dal punto di vista legislativo e la sollecita ratifica parlamentare, nel settembre 2013, della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul), poi entrata ufficialmente in vigore il 1° agosto 2014, Amnesty International continua a chiedere all'Italia  maggior attenzione alla prevenzione, alla formazione e sensibilizzazione di tutti i soggetti che sono coinvolti nella lotta alla violenza contro le donne, lo stanziamento di fondi adeguati per i centri rifugio e i centri antiviolenza e, soprattutto, un'adeguata raccolta di dati statistici sul fenomeno.

Amnesty International sollecita inoltre la creazione di un'istituzione nazionale indipendente per i diritti umani con una sezione dedicata ai diritti delle donne, conformemente ai Principi di Parigi del 1993, dando così seguito a un impegno preso da tempo dall'Italia nei confronti della comunità internazionale.

La consegna delle firme (accompagnate da origami realizzati soprattutto nelle scuole di tutt'Italia l'8 marzo) avrà luogo nel corso del convegno "La violenza sulle donne in Italia: obblighi internazionali e sviluppi nazionali", che si terrà presso la sala Aldo Moro della Camera dei Deputati dalle 10 alle 12.30. Il contenuto dell'appello è stato inoltre presentato sotto forma di petizione popolare sia alla Camera che al Senato, nei giorni scorsi.

Al dibattito interverranno le deputate Marina Sereni (PD), Lia Quartapelle (PD) e Maria Edera Spadoni (M5S), le senatrici Valeria Fedeli (PD) ed Elena Ferrara (PD), il presidente di Pubblicità Progresso Alberto Contri, nonché rappresentanti dell'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), e della stessa Amnesty International.

Immigrazione?


Corea del Nord, importante risoluzione delle Nazioni Unite

http://www.amnesty.it/Corea-del-Nord-importante-risoluzione-Nazioni-Unite

19 novembre 2014

Amnesty International ha apprezzato la risoluzione adottata il 18 novembre dal III Comitato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, in cui si condanna la Corea per le sistematiche, massicce e gravi violazioni dei diritti umani, compresi crimini contro l'umanità, che continuano ad aver luogo nel paese.

La risoluzione, adottata con 111 voti a favore, 19 voti contrari e 55 astensioni, fa seguito al rapporto presentato nel mese di febbraio dalla Commissione d'inchiesta istituita, su sollecitazione di Amnesty International, dal Consiglio Onu dei diritti umani.  

Il rapporto aveva definito la situazione dei diritti umani in Corea del Nord "senza precedenti nella storia contemporanea"  e aveva denunciato l'ampio ricorso ai lavori forzati, torture, stupri, infanticidi, deliberata riduzione all'inedia e un sistema di campi di prigionia politica nei quali erano detenute oltre 120.000 persone, donne e bambini inclusi, senza contatti col mondo esterno.

La risoluzione verrà esaminata dall'Assemblea generale, in seduta plenaria, a dicembre.

domenica 16 novembre 2014

L'Isis spiegato dagli esperti

fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/2014/notizia/l-isis-spiegato-dagli-espertile-origini-della-guerra-santa-_2066572.shtml
Che cosa sta succedendo in Iraq? - Dopo la guerra in Siria, cominciata nel 2011 per rovesciare Assad, in Iraq sono iniziate le violenze da parte delle milizie sunnite dello Stato islamico contro le minoranze religiose. In realtà la guerra ha trovato terreno fertile in Iraq perché il Paese non si è ancora stabilizzato dopo la caduta di Saddam Hussein.
Cos'è il califfato? - Lo Stato islamico si fonda sulla costruzione di un’entità politica basata su un’interpretazione rigorista della Legge islamica, ma che forse non è mai esistita nel modo in cui la conosciamo oggi.
Che rapporto c'è tra l'Isis e al-Quaida? - Dopo la guerra in Siria la loro alleanza si è spezzata e ora sono due entità concorrenti, che agiscono con mezzi diversi, l'uno concentrando gli sforzi su uno Stato dotato di capacità di espansione, e l'altro con operazioni terroristiche in Occidente.
Chi lo sostiene e chi lo contesta? - Lo Stato Islamico è sostenuto da una giovane generazione di jihadisti di varia provenienza. Gli ideologi jihadisti della vecchia generazione e gli ideologi musulmani riconducibili ai Fratelli Musulmani invece lo contestano, ma nessuno si pronuncia in modo unitario.
Come mai molti jihadisti vengono dall'estero? - Il combattente jihadista gode di un grande prestigio sia quando cade come “martire”, sia come reduce del jihad. Il reclutamento avviene tra categorie che soffrono di disagio economico o psicologico ma anche tra i fanatici della "guerra santa".
Conflitto religioso? - Ci sono motivi politici ed economici dietro la guerra in Iraq e in Siria, ma non va comunque sottovalutato l'elemento religioso.
Che cosa dobbiamo imparare da queste vicende? - La questione dello Stato islamico insegna che non è possibile usare i fondamentalisti islamici per ottenere risultati politici, come hanno fatto gli americani in Afghanistan e in Libia.
Come mai l'Occidente è lento nella risposta ai vescovi orientali? - Alla crisi economica che indebolisce l'Europa si aggiunge il fatto che i cristiani non hanno un peso politico autonomo in Medio Oriente.
I musulmani sono tutti uguali? - I musulmani che vivono in Occidente si distinguono per l’etnia o l’origine nazionale. Ma molti di loro ormai hanno perso il legame con l’Islam del Paese o della cultura di provenienza e si riconoscono più facilmente in un Islam globale.

sabato 15 novembre 2014

Donna

Donna, tu  sei quella che
accarezzi un volto nel buio,
una lacrima
che scivola nel silenzio,
un sorriso
che illumina i colori dell’arcobaleno,
che spiega  il proprio dolore
a mani giunte
fotografando attimi
di briciole ad uno Spirito di luce.
Tu sei raggio di sole,
sei un bacio di mamma,
sei febbre e oblio,
ebbrezza e scoglio,
musica e schiava
del passar degli anni
di bellezza splendente.
Non buttarti via,
questo è il momento
di prendersi cura
di sé!

Diritto d'asilo

Il diritto di asilo (identificato spesso anche con il concetto di asilo politico, in greco: ἄσυλον[1]) è un'antica nozione giuridica, in base alla quale una persona perseguitata nel suo paese d'origine può essere protetta da un'altra autorità sovrana, un paese straniero, o un santuario religioso (come nel medioevo).
Questo diritto ha le sue radici in una lunga tradizione occidentale, anche se era stato già riconosciuto da EgizianiGreci,Romani ed Ebrei. Tutti gli stati, in qualsiasi epoca, hanno offerto protezione e immunità a stranieri perseguitati.

Il Regolamento Dublino II (Regolamento CE n. 343/2003), che ha sostituito fra gli stati membri dell'Unione Europea la preesistente Convenzione di Dublino del 15 giugno 1990, garantisce a ogni richiedente lo status di rifugiato che la sua domanda sarà esaminata da uno Stato membro dell’Unione Europea, in modo da evitare che egli sia successivamente mandato da uno Stato membro all’altro senza che nessuno accetti di esaminare la sua richiesta d’asilo (il problema dei cosiddetti "rifugiati in orbita"). Il Regolamento mira, al contempo, a evitare che i richiedenti asilo godano di una libertà troppo ampia nella individuazione del Paese europeo al quale rivolgere la propria domanda di asilo (cosiddetto "asylum shopping").
I parametri per stabilire la competenza di uno Stato hanno carattere oggettivo e sottintendono il principio che lo Stato membro responsabile dell'esame dell'istanza, indipendentemente da dove la stessa sia stata presentata, è quello in cui è avvenuto l'ingresso, regolare o meno, del richiedente asilo.
Il Regolamento contempla tuttavia anche alcune specifiche regole di competenza volte a salvaguardare l'unità familiare dei richiedenti asilo. In particolare, se un familiare del richiedente asilo ha a sua volta già presentato in uno Stato membro una domanda di asilo in merito alla quale non è stata ancora presa una decisione, oppure risiede in detto Stato membro come rifugiato già riconosciuto, lo Stato membro in questione è competente anche per l’esame della domanda d'asilo di tale familiare, sempre che l'interessato lo desideri.
Inoltre, se il richiedente asilo è un minore non accompagnato, l'esame della sua domanda di asilo compete allo Stato membro nel quale si trova legalmente un suo familiare, purché ciò sia nel migliore interesse del minore e, in mancanza di un familiare, è competente lo Stato membro in cui il minore ha presentato la domanda d'asilo.
Inoltre, è previsto che qualsiasi Stato membro, anche quando non è competente in applicazione dei criteri vincolanti definiti dal regolamento, può comunque accettare di esaminare una domanda d’asilo per ragioni umanitarie, fondate in parte su motivi familiari o culturali, a condizione che le persone interessate vi acconsentano.
Infine, ciascuno Stato membro ha comunque il diritto sovrano di esaminare una domanda d'asilo che gli sia stata rivolta da un cittadino di un paese terzo, anche se tale esame non gli compete in base ai criteri stabiliti nel regolamento.

Bellezza coreana

fonte: http://espresso.repubblica.it/visioni/societa/2014/02/18/news/corea-un-mercato-sulla-pelle-delle-donne-1.153725


Le ragazze di Seul sono ossessionate dalla bellezza. Una donna su cinque, tra i 19 e i 49 anni, ricorre alla chirurgia estetica, per adeguarsi a uno standard innaturale: occhi rotondi da bambine, mento appuntito dal bisturi, uso esagerato di cosmetici.



Women's rights in Afghanistan by JURIST

Afghanistan has been the target of much criticism regarding human rights issues, including women's rights. The UN Assistance Mission in Afghanistan and the UN Office of the High Commissioner for Human Rights released a study  in February that raised concern over the treatment of women in the country. The report states there was an increase of reported acts of violence against women.

from http://jurist.org/paperchase/2014/11/un-calls-for-protection-of-womens-rights-in-afghanistan.php

Emma Watson's UN Speech


Ne abbiamo fin sopra i capelli della violenza sulle donne (CESENA)



Donna, non sei soltanto l'opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.
I poetai ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immortalità.
Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d'estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna,
e per metà sei sogno.

Immigrazione e diritti umani





Amnesty International gruppo di Cesena


SOS EUROPE: Numeri e Leggi sull'immigrazione

Il gruppo 154 di Cesena di Amnesty International, in collaborazione con l'Università di Bologna - Sede di Forlì, organizza:
"SOS EUROPE: Numeri e Leggi sull'immigrazione".
L'evento è il 26 Novembre ore 17.00 presso Viale Filippo Corridoni 20 FORLI' (AULA 3, Teaching HUB).

Interverranno:     

Anita Sajaani Stefanini (Responsabile del gruppo 154 e membro del Coordinamento Estremo Oriente di Amnesty International Sezione Italiana),
Riccardo Nanni (attivista gruppo 154 Amnesty International):
"Presentazione della campagna SOS EUROPE: Prima le persone, poi le frontiere"

Prof.ssa Francesca Rescigno (Università di Bologna):
"Legislazione italiana e comunitaria in materia di asilo e immigrazione"
Dott. Carlo Ugo De Girolamo (Università di Bologna):
"L'identità del rifugiato tra assistenza e protagonismo"

Testimonianza di due profughi ospitati temporaneamente dal Comune di Cesenatico