giovedì 8 gennaio 2015

Charlie Hebdo e il rispetto [Attivista diritti umani POV]

Charlie Hebdo è un periodico settimanale satirico francese dallo spirito caustico e irriverente.
L'azione di critica è rivolta in primis alla difesa delle libertà individuali, civili e collettive, com'è difeso il diritto alla libertà d'espressione a partire dal proprio interno
Mentre la tiratura era solitamente di 140 000 copie, l'8 febbraio 2006 160 000 copie furono pubblicate e tutte vendute. Il giornale decise allora due ristampe, giungendo alle 400 000 copie.
Quella settimana, Charlie Hebdo pubblicava la serie delle caricature di Maometto del giornale Jyllands-Posten. Le vignette scandinave avevano scatenato delle proteste la settimana precedente in alcuni paesi musulmani dopo che alcuni imam danesi avevano animato una campagna contro le vignette nel mondo musulmano.
Alcune organizzazioni musulmane francesi, come il Consiglio francese del culto musulmano, chiesero la messa al bando del numero del giornale che conteneva anche delle caricature di Maometto disegnate da collaboratori regolari del giornale. Questa richiesta non andò a buon fine a causa di un vizio di procedura.

Il 7 gennaio 2015, attorno alle 11.30, un commando di tre uomini con giubbotto antiproiettile e armi da guerra ha attaccato la sede del giornale durante la riunione settimanale di redazione. Dodici i morti, tra i quali il direttore Stephan Charbonnier, detto Charb, e i tre più noti vignettisti (Cabu, Tignous e Georges Wolinski), e due poliziotti, oltre a almeno 11 feriti. Pochi istanti prima dell'attacco, il settimanale satirico aveva pubblicato sul proprio profilo Twitter una vignetta su Abu Bakr al-Baghdadi, leader dello Stato Islamico.[5] Dopo l'attentato il commando, che durante l'azione ha gridato frasi inneggianti ad Allah e alla punizione del Charlie Hebdo, è fuggito in auto.
Si è trattato del più grave attentato terroristico in Francia dal 1961


Tutti nelle ultime ore stanno condividendo 
#JesuisCharlie,
collegando questo episodio 
all'immigrazione e anti-islamismo.
Premetto che non sono praticante, credo semplicemente in Dio
senza pormi troppe domande.
Credo in tutte le libertà,
perchè l'uomo è nato libero,
nonostante ancora oggi molti la pensano in modo differente.
Però, non condanno le religioni altrui, nè
prendo in giro il "diverso".
Bisogna distinguere lo scherzo da qualcosa di cattivo gusto.
I media hanno mostrato solo foto di Maometto,
trascurando altre immagini a sfondo sessuale. 
Si parla ora  di minaccia alla
libertà di espressione,
ma la libertà di espressione deve andare di pari passo con il
rispetto.

Ripeto che non sono una fanatica religiosa,
ma  se ci fosse stato qualcos'altro non legato alla religione,
mi sarei indignata.

Con questo io condanno
l'azione brutale dei due uomini.

Indipendentemente dal credo religioso, colore della pelle, orientamento sessuale,
voglio più rispetto.

Da attivista dei diritti umani,
la libertà di espressione non deve 
attaccare  nessuno.

Perchè se pensassimo alla
libertà di espressione
come lo si sta facendo ora, allora
anche i cori razzisti,
gli striscioni contro i musulmani,
le proteste delle sentinelle omofobe,
fanno parte di 
libertà di espressione.

Non voglio attaccare il mondo islamico,
perchè due pazzi hanno usato le armi
in nome di Allah.
Non pubblico nessuno foto,
perchè dovrei farlo ogni minuto per tutte le altre vittime.

Condanno invece
ogni azione violenta,
perchè l'odio genera odio.

E mi indignerò sempre,
qualora vi siano violazioni di diritti umani
e inopportune prese in giro.

Allora la satira 
non dovrebbe esistere?
Sì, ma MAI superare il limite del rispetto.